1) o un nuovo sindaco, una nuova amministrazione e ed un nuovo consiglio comunale.
2) o tre commissari prefettizi perché il comune è a rischio di infiltrazioni mafiose.
Questa doppia ipotesi mette in crisi chi la politica la fa per mestiere e non per passione. Diversi vogliono lanciarsi per le prossime amministrative ma restano bloccati quando le elezioni sono incerte. Questo non fa ben sperare per il paese e crea molti sospetti.
Chi vuole impegnarsi per la comunità Racalmutese deve, a prescindere dalla elezioni, mettere in circolo le sue idee e le sue proposte. Mettersi in gioco sin da subito.
In un momento così delicato chi si candida deve essere più trasparente possibile senza nessun indugio.
Racalmuto ha vissuto anni difficile e in pochi hanno detto no, così non va.
Come si può pensare di voler bene amministrare il paese restando nell'anonimato?
Bisogna presentarsi a viso scoperto, cercando il consenso dei cittadini.
Si vota o non si vota, non è un problema quando alla base c'è la limpidezza nei valori e la volontà di fare con generosità per il bene comune. Io, sono aperto a qualsiasi dialogo ma dobbiamo presentare alla città un'autentica volontà di cambiamento.
Dire la verità fa male a pochi ma fa il BENE di molti.
Sergio Scimè, TRE ESSE